Avvenimenti storici più significativi e storia della Comunità dalle origini ai giorni nostri

Il territorio comunale di Brossasco, come quello dell’intera Valle Varaita, fu abitato in origine da popolazioni celto-liguri, successivamente romanizzate a partire dal II secolo a.C.


A partire dal V secolo l’intero Piemonte sud-occidentale fu soggetto ad incursioni da parte di popolazioni barbariche le quali, con la definitiva caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476 d.C.) crearono domini stabili: all’inizio gli Ostrogoti, poi i Longobardi ed infine i Franchi che, con la creazione del Sacro Romano Impero (800 d.C.) suddivisero i territori piemontesi in contadi.


All’inizio del 900 i territori del sud Piemonte furono invasi dai Saraceni, che partendo dalla baia di La Garde Freinet, vicino a Nizza, compirono scorrerie e si stabilirono anche in Valle Varaita. La cacciata definitiva dei Saraceni avvenne tra il 970 e il 973, ma della loro presenza ancora oggi restano tracce, soprattutto nella toponomastica e, in alcuni Comuni, nella tradizione di far rivivere nelle “badie” il ricordo del loro dominio.


Nel Medioevo la storia di Brossasco, il cui borgo cinto da forti mura era dominato dall’alto dal castello, fu legata alle vicende degli altri Comuni della Valle e fu feudo di diversi padroni, dai signori di Verzuolo ai Marchesi di Saluzzo, ai Savoia fino all’unificazione d’Italia.


Alla prima guerra mondiale 1915-18 Brossasco diede un tributo altissimo di sangue: una lapide ricorda ancora oggi i nomi dei 49 giovani brossaschesi morti nel conflitto.


Ancora nel secondo conflitto mondiale Brossasco è teatro di numerose vicende belliche, nel periodo della guerra di Liberazione, tra le formazioni partigiane, i tedeschi e i soldati di Salò. Le due piazze principali di Brossasco sono oggi dedicate a due partigiani che morirono sulle nostre montagne: Volchi Savorgnan d’Osoppo e Mario Morbiducci.


Preceduta da una forte emigrazione che in pochi anni dimezza la popolazione, la svolta nell’economia di Brossasco, fino ad allora a prevalente vocazione contadina, avviene negli anni ’60 e ’70 con lo sviluppo dell’artigianato del legno e della pietra, che da sempre esprime in Valle Varaita una tradizione di grande ricchezza, favorita dalla lunga durata della stagione fredda, dalla frequenza e intensità di contatti che da sempre hanno unito la Valle Varaita al vicino versante francese del Queyras, dalla presenza in loco delle materie prime, le cave di gneiss e i boschi di castagno, ciliegio, frassino e noce.


Nel campo della pietra le attività più tradizionali sono legate all’estrazione di “lauzesper la copertura dei tetti. Altri settori si sono però andati sviluppando nel frattempo, in particolare quelli che sono legati all’edilizia moderna e ai più diversi usi decorativi.


Attorno alla lavorazione del legno, in tutte le sue forme, è andata sviluppandosi una forte professionalità: dalla fase di abbattimento degli alberi alla prima lavorazione dei tronchi in segheria il ciclo si conclude nei numerosi laboratori disseminati intorno al paese. In oltre 20 aziende si producono in maggior misura mobili ed arredamenti, ma anche serramenti, scale, giocattoli, eccetera.


Brossasco da diversi anni, nel mese di maggio, promuove la Festa del Legno ed è unanimemente considerata la Capitale del legno della Valle Varaita.

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